"Kyls' Ahr: il figlio del cielo" di Marco Volpe.
Miao, ciao a tutti e benvenuti a questo nuovo episodio,
sempre sul fantastico. Direte “Micio, basta con ‘sti fantasy!”. Mi spiace,
intrepidi lettori, ma purtroppo è tra i miei generi preferiti, soprattutto da
sgranocchiare. E chi dice che è un genere per bambini è perché non si è ancora reso conto che nella stessa realtà si usano metafore e nome di origini fantastici per abitudine o per comprendere meglio i concetti. Ragazzi, perfino i pianeti dei sistemi solari hanno nomi che derivano dei miti ed i miti non sono per caso "favolette" per spiegare il mondo e la sua complessità?
Ma bando alle ciance, oggi parleremo del primo libro della
saga di Marco Volpe “Kyls’ Ahr: il figlio dei cieli”:
“La giovane Nathee, originaria di Glace, un
pacifico villaggio nell’Impero di Shantia, assiste a un fenomeno mai visto
prima: luminosi e potenti raggi lunari, sui Monti della Luna, innalzano
improvvisamente un maestoso muro d’acqua, all’interno del quale giace,
incredibilmente, un neonato.
La donna, spaventata ma
coraggiosa, preleva il piccolo e lo porta via con sé, modificando così il corso
della storia.
Da questo momento, infatti, il
destino del mondo di Azura è segnato: il bambino, con un tatuaggio di luce sul
viso, in grado di sprigionare una forte carica energetica dalle incalcolabili
potenzialità, ha un compito importante: da lui, Paladino dei Cieli, dipende il
futuro di numerose stirpi, mentre, tra magie e sortilegi di popoli leggendari,
l’Oscurità cerca, con ogni mezzo, di impedirgli di compiere il suo luminoso
destino.”
Allora, premetto che il libro mi è piaciuto, sebbene
presenti diversi lati negativi. Iniziamo a parlarne così ce li togliamo subito,
per poi assaporare con tranquillità il dolce al caramello.
Allora, premetto che il libro mi è piaciuto, sebbene
presenti diversi lati negativi. Iniziamo a parlarne così ce li togliamo subito,
per poi assaporare con tranquillità il dolce al caramello.
La prima nota negativa, a parer mio, è l’inserimento di una Lore complessa nei primi capitoli. Nel senso che essi sono interamente concentrati sulla mitologia della storia. A parer mio una realtà così complicata va scoperta pian pianino, proprio come se si mangiasse del cibo: se ti abbuffi, ti riempi subito lo stomaco senza soddisfazione. Oppure l’autore avrebbe potuto fare uno spin off a parte interamente dedicato alla mitologia.
Secondo lato negativo sono più che altro i clichè del fantasy
classico che ritroviamo in diversi fantasy e continuano a presentarsi: il
prescelto adottato, il villaggio assalito dagli scagnozzi del cattivo di turno ecc.
Soprattutto il primo clichè è quello più
centrale. Certo, anche in altri fantasy li hanno, ma a parer mio avrebbero
potuto essere giocati meglio.
Ora passiamo alla portata principale, ovvero il punto forte del libro: la sua mitologia. Kyls’ Ahr è un libro ricco di storie, ambienti, razze e dei. Marco Volpe è riuscito a creare un mondo complesso e coerente. Lo stesso inizio del prologo è un chiaro riferimento alla genesi.Vi sono anche citazioni ai titani greci, come Urano, il titano del cielo e qui signore delle tempeste. Kyls’ Ahr quindi si rifà ai miti ed all'epica per creare un mondo nuovo.
Lo stile è scorrevole, per nulla pesante.
Altro punto forte sono le relazioni tra personaggi: dopo il
prologo mitologico, abbiamo almeno tre capitoli dedicati a Nathee che trova e
salva suo figlio ed inizia ad instaurare un rapporto affettivo con lui.
Ripercorriamo la vita della donna, il suo
amore perduto, il lutto e la rinascita verso una nuova vita. Approfondiremo
anche la vita di Raven e della sua famiglia. Insomma, l’autore ha voluto
presentarci i personaggi di supporto al protagonista, prima di iniziare la
storia, come a voler dare importanza a coloro che lo accompagneranno fino all'età
adulta.
In conclusione, "Kyls’ Ahr il figlio del cielo" è un fantasy
piacevole, che potrebbe essere apprezzato sia dai profani che dagli amanti del
genere.
Link d'acquisto: https://www.ilkylsahr.com/shop
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