Recensione: "Cantico di una scacchiera" di Anis Naffati

 




Buongiorno, mici ed amici, oggi abbiamo come libro ospite della nostra rubrica recensioni "Cantico di una scacchiera" di Anis Naffati.

La pace sancita dai trattati è in pericolo. Versantius Vezarium, reggente del Duca di Apharos, riceve un ordine preciso dal padre: uccidere il Duca, assumere il potere e permettergli di portare a termine la rivoluzione dell'Imperatore Techno Valazdar. Un rifiuto basta per rievocare i rancori del loro passato e preannunciare una guerra, che se all'inizio tacita, alla pari di una scaramuccia da salotto nobiliare, si ripercuote sull'intero Reame. Fatti inquietanti, cavalieri erranti e compagnie improbabili sono pedine di una scacchiera improvvisata, rimasta su una tavola troppo a lungo a causa di una partita mai conclusa. 

Ci troviamo davanti un genere non molto in voga nel panorama italiano: il low fantasy. A differenza dell'high fantasy, il primo è caratterizzato da un'ambientazione dove la magia o non è presente o ha poca importanza, mentre le vicende realistiche, in particolare la politica, sono il vero fulcro della storia. "Cantico di una scacchiera" è un low fantasy dove gli intrighi politici la fanno da padroni nella trama.

La struttura narrativa è interessante: si presenta come un romanzo corale, con nove punti di vista, ma i veri protagonisti della vicenda sono Versantius e Laurentis, i due giocatori che movono i vari personaggi come se fossero pedine. Uno a favore di una nuova ribellione, l'altro che cerca di stanarla.

I vari protagonisti sono ben caratterizzati: da Marchi, ombra del cavaliere che sua padre avrebbe desiderato, inconsciamente sa di essere una brutta persona e ha molta paura a legarsi al prossimo; a Laurentis, un personaggio che a mio parere è uno psicopatico nel senso clinico del termine. Non prova empatia né rimorso, possiede un carisma superficiale e manipola gli altri per alimentare le proprie ambizioni. Addirittura ammette di aver imparato a simulare il pianto per essere più credibile.

Suo figlio Versantius, al contrario, pur essendo un personaggio arrogante e manipolatore, ha delle qualità in quanto prova veri desideri di amicizia e affetto verso Gabriel e Viola e realmete desidera fermare un'altra guerra prima che distrugga il regno. Insomma è un personaggio cresciuto in mezzo agli squali che però non ha abbandonato la sua umanità. 

Gabriel e Viola sono forse uno  esempio di coppia sana nel libro, nonostante i problemi che lui stesso indirettamente si è creato, rimangono uniti a fronteggiare le difficoltà.

Valeria è un personaggio che, pur non avendo lo stesso peso degli altri, si dimostra un personaggio interessante e penso che avrà maggiore importanza nei libri successivi. Il suo bisogno di sentirsi utile penso abbia a che fare con dei trauma legato al padre e al fratello, con cui non ha un buon rapporto.

A differenza del Trono di Spade, il libro mostra alleanze verosimili in quanto solo una solida alleanza permetterebbe di fronteggiare la guerra, Versantius è riuscito anche a mettere d'accordo personaggi che tra di loro si odiano, tutto per fronteggiare il padre.


Il sistema magico è interessante: la magia è considerata una scienza, principale fonte del progresso. Essendo un low fantasy, è poco presente bella storia ma i maghi, al contrario, sono pedine importanti. Forse nel libro successivo protemmo vedere la tecnologia appena accennata in questo libro.

In conclusione, "Cantico di una scacchiera" mi ha piacevolmente colpito e leggerei volentieri il secondo libro qualora mi arrivasse tra le zampe.


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