Recensione Mistcrawler di Alberto di Stefano

 

 

Buongiorno, mici ed amici, oggi parlermo di un libro di un autore a noi noto: Alberto di Stefano. Conosciuto grazie alla Saga dei Kalesin che fungerà da base per il sequel videoludico The Ballad Singer, l'autore ci ha regalato un libro per certi aspetti più oscuro dei precedenti.


Ailbhe è dentro una cella, inerme e martoriato. Poco alla volta i ricordi nefasti tornano alla mente e la disperazione lo attanaglia, mentre dei passi risuonano all’esterno. Sua moglie e sua figlia sono state brutalmente assassinate e lui reso impotente e incarcerato. Mentre i suoi aguzzini lo sollevano da terra per portarlo al patibolo, la forza della disperazione lo pervade e grazie ad essa riesce a liberarsi per perpetrare subito la propria vendetta. Colm il Nero, una leggenda vivente, un guerriero impareggiabile la cui fama lo precede ovunque egli vada. È un uomo che non sopporta le ingiustizie e quando si dedica a una causa, la persegue fino al successo o alla sconfitta. I suoi passi lo condurranno per vie inaspettate e gli faranno trovare risposte a un passato oscuro. Triona, la maga suprema, colei che governa il mondo conosciuto col pugno di ferro, negando la stregoneria a tutti i maschi, uccidendo i bambini ancora in fasce. Mossa da scopi oscuri sembra che la sua malvagità sia fine a se stessa, ma qualcosa nel suo animo è stato lacerato a tal punto da cambiarla profondamente...


Come menzionato in precedenza, siamo lontani dalla saga epica dei Kalesin: lo stile narrativo è crudo e movimentato, s'avvicina a quello dello Sword & Sorcery piuttosto che all'epic fantasy. Avviso che sono presenti diverse scene graficamente violente, non adatte a un pubblico sensibile.

Ailbhe è un antieroe mosso dalla vendetta e brutalmente spietato con i nemici, anche se forse, in paragone col mondo che lo circonda, è ancora un uomo di principi, come l'onore.

Colm il Nero è forse il personaggio che più si avvicin al concetto di "paladino", parola particolare che ci legherà a un'altra tematica, teniamoci pronti. Colm è un personaggio che ha sofferto, ma a differenza di Ailbhe, ha un animo generoso ed è riuscito a trovare un equilibrio tra il desiderio di vendetta e quello di una nuova vita.

Triona è un'antagonista interessante, così come Triumvar nella trilogia dei Kalesin, la maga è un personaggio tridimensionale: da una parte abbiamo una matriarca spietata che vuole mantenere col pugno di forza l'oppressione dettata dalla sua classe sociale, dall'altra la donna che rimpiange la vita che ha lasciato e le persone che ha tradito. Triona ha scalato le vette del potere, ma a quale prezzo?

La società descritta è molto interessante, in quanto vi è un regime matriarchico che riguarda però solo le maghe, le donne non magiche vengono trattate alla stregua di serve, esattamente come gli uomini non magici. I maghi, invece, vengono uccisi alla nascita perché l'unica e vera minaccia al matriarcato magicentrico creato da loro. La presenza di persone di altri genere col dono, infatti, minerebbe al potere costruito nei secoli.

Altre creature non umane sono presenti, come i nani, ma non tutte vengono riconosciute dalla società: gli elfi, ad esempio, vengono considerati leggende. 

Il sistema magico è a metà tra l'hard e il soft magic, con una magica a base elementale, dove quella legata alla parte psichica è considerata la più rara e potente di tutte.

Oltre all'ambientazione Sword & Sorcery, la struttura della trama mi ricorda una storia D&D: abbiamo un paladino (Colm), un guerriero (Ailbhe), due maghi e momentaneamente una ladra/assassina/guaritrice.

Unica pecca: la parte degli elfi l'ho trovata forzata, a mio parere poteva essere gestita meglio.

In conclusione, se vi piacciono le storie di vendetta e lo sword & sorcery, questo libro fa al caso vostro.

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