Recensione " Le Cronache del Drago e del Pugnale": un tuffo nella storia e nelle leggende dell'Asia

 


Buongiorno a voi, splendide persone, oggi riprenderò le recensioni per trasportarvi tra le foreste, i deserti e le montagne dell'Asia. Dieci racconti fantasy o storici ci attendono per narrarci di storie incredibili, tra mitologia e realtà.

Ho apprezzato l'introduzione e approfondimento storico/mitologico e sociale che accompagna ogni racconto, dando anche un'obbiettivo istruttivo e ludico.

Iniziamo col primo racconto: 

L'immortale, di Silvia Torani


 Siamo all'inizio della dinastia Qin, dopo gli Zhou ma prima dell'impero Han. L'impero rischia il collasso a causa della prossima morte dell'imperatore. I cortigiani cercano di trovare il modo per ingannare la corte e diffondere la voce dell'immortalità dell'Imperatore.

Sappiamo bene che la dinastia Qin fu tra le più brevi, in quanto dopo la morte di Qin Shi Huangdi, scoppiò una guerra civile che vide vincitore Liu Bao, fondatore dell'impero Han.

Zhan Yan è il federe servitore dell'imperatore e colui che porterà a termine le sue volontà. Il concetto di immortalità è interessante: Qin Shi Huangdi è consapevole di morire, ma vorrebbe completata la sua ultima opera, la famosa tomba dei Guerrieri in Terra Cotta.

Quindi vi è un'accostamento tra la morte terrena e l'etenità dell'architettura e del simbolo. L'imperatore NON può morire perché rappresenta l'unificazione di Qin.  L'imperatore resterà immortale nella storia e  nelle pietre della sua tomba. Peccato che nella realtà ci fu il famoso periodo dei tre regni concluso con l'unificazione dell'impero Han, una delle dinastie più forti della storia cinese.

Un racconto molto interessante, uno dei pochi senza elementi fantastici esplici che però farà riflettere l'autore.

 


Nakhwaam, la roccia dei fiori caduti di C.K Harp

Racconto ambientato durante una guerra tra i vari regni che componevano l'attuale Corea (Nord e Sud) contro l'esercito cinese. Le donne del palazzo si buttano dalla roccia per sfuggire alle grinfie degli invasori, mentre la guardia del corpo della principessa mantiene il suo giuramento che fece al re Drago.

Ammetto disapere poco della storia coreana e questo racconto mi ha aperto una finestra. Si ispira alle leggende coreane del re drago e della Roccia Nakhwaam.

Devo dire aver trovato il racconto drammatico e avvincente, non sapevo che, come in cina, i draghi coreani potessero essere stati in passato regnanti. Conoscevo solo gli imoogi, proto draghi se così possiamo dire, che in base a determinate  circostanze possono diventare draghi.

Nel racconto vi è anche una menzione alle migrazione dalla Corea al Giappone, ammetto di conoscere poco della storia di entrambi, ma i rapporti diplomatici tra la Corea del Sud e Giappone esistono tutt'ora, con tensione dei secondi per la migrazione dei primi.

Se vi piacciono i draghi, amate le battaglie e gli intrighi di corte, questo racconto farà per voi

 


Il Re Seprente, di Andreina Grieco.


Siamo nella Persia colonizzata dagli arabi, in mezzo a tensioni tra islamici e zoorastriani. L'intera storia si basa su una leggenda iraniana dove il Re Serpente rappresenta l'invasore demonizzato.

L'antagonista principale non è assolutamente una macchietta: si intuisce che lui stesso è stato una vittima per poi diventare carnefice e ha un carisma interessante. I serpenti che gli crescono sulla schiena sono inquietante e simbolo delle catene che lo legano alla maledizione.

I due protagonisti rappresentano la convivenza pacifica delle due fazioni contro il governo oppressivo, solo la collaborazione tra le varie fazioni porterebbe un futuro migliore in Persia.

Il Re Sperpente si presenta come un racconto ricco di azione, un messaggio attuale che invita alla tolleranza religiosa.

 

 


 Il Maestro di Fango, di Giulia Esse

Forse uno dei racconti più caratteristici, si evolve nella vita monastica del tempio delle Nubi Dorate. La storia riprende il genere wuxia, in particolare quello legato allo studio del qi e delle tecniche d'arti marziali.

Tian è un allievo impaziente che sogna di essere uno dei più forti guerrieri del monastero, ma forse il suo percorso più adatto è un altro: quello dell'insegnamento.

Solo anni addietro, una volta perduto tutto, l'uomo comprenderà le parole del maestro: insegnare non è solo donare conoscenza ma anche apprenderla.

 

 

 


Il Burattino d'ombra di R.J Driscoll


Ambientato nell'antico impero Khmer, la storia narra di una delle guardie d'élite (esattamente come lo stato africano del Dhaomei, l'imperatore aveva come proprie scorte donne guerriere) che si premura di proteggere il figlio di una delle concubine del sovrano, di cui pare essere anche innamorata.

 Forse uno dei racconti più oscuri, mescola magia e azione in maniera sinistra, una corsa contro il tempo per salvare la vita del bambino.

Un racconto avvicente che vi immergerà nell'antica Cambogia, tra guerrieri d'ombra e intrighi di corte. 

 


Mondo in cenere, di Giulia Crazzi

Retelling riflessivo su un avvenimento nella mitologia giapponese: nella storia ufficiale, Minamoto Yo Yorimitsu, personaggio che pare essere vissuto realmente, è riconosciuto per aver sconfitto il re degli oni in battaglia.

Ma questo racconto mostra il punto di vista dei demoni: un popolo che tendenzialmente si fa gli affari propri, mentre soffre uno sterminio da parte degli umani.

Il mostro viene umanizzato, mentre gli umani si rivelano i veri antagonisti della storia.

Una storia che ci dimostra come a volte bisogna ascoltare entrambe le campane.




L'ascesa del Khan bambino, di Chiara Saccuta.

Forse uno dei racconti più cupi e melanconici, Delbee è una schiava persiana che vive come comcubina del Khan della tribu mongola che l'ha rapita. Grazie ai suoi occhi vediamo la spietata corsa al potere tra mogli e concubine per il controllo del clan. In una società patriarcale come quella mongola, solo la nascita di un maschio avrebbe garantito prestigio e potere alla madre.

Delbee è pronta a tutto per rendere suo figlio il signore della tribu e vendicarsi quindi di coloro che le hanno strappato tutto, eppure non si dimostra una persona totalmente spietata. Quando scopre che una delle sue vittime ha sentimenti romantici verso di lei, prova rimorso e tristezza per il suo destino, dimostrando come in fondo sia una persona traumatizzata dagli abusi e costretta a diventare un lupo in mezzo al branco per sopravvivere.

Delbee è una delle eroine che mi hanno colpito, proprio per la sua foza d'animo e la sua psicologia complessa. 

 

 


 

Cento Vite, di Dario Orilio


Il racconto gioca sulle origini della fondazione di Singapore, come detto dall'introduzione della storia, non vi erano leoni sull'isola, eppure perché diedero il nome Singapura, "città del leone"? 

Bene, Cento Vite è uno dei racconti che mi sono piaciuti di più: non solo per l'ambientazione poco conosciuta, ma anche per l'utilizzo del fantastico come "mezzo" per spiegare l'incognita del leone.

Cento Vite parla di proiezione astrale e possessione degli animali. Il giovane principe vive diverse vite proprio grazie a questa abilità, ma purtroppo la conoscenza a volte ha un prezzo molto alto.

 



Ho vissuto per morire con te, di Giulia Licciardello.

Un altro racconto di ambietazione giapponese, ma invece della mitologia passiamo a situazione più terrena, come la vita in un bordello.

Kahoru è una prostituta d'alto borgo, venduta per mantenere la famiglia e sfuggire alla miseria a cui sarebbe destinata. Pare una donna irraggiungibile, il suo cuore è freddo e completamente insofferente all'amore, finché non incontra il suo amico d'infanzia, Tokubei.

Ho vissuto per morire con te è un racconto tragico di un amore impossibile. L'autrice descrive bene la vita dei bordelli d'alto borgo giapponesi, delle case del té che facevano da tramite tra i clienti e il locale, alla disperazione di certe ragazzine che preferivano la prostituzione a una vita di stenti.

Ho vissuto per morire con te è adatto sia a coloro che amano le storie d'amore, sia il lato storico del Giappone.



The Earl Of Monsfield, di Simona Affabile

The Earl Of Monsfield  si ispira a una leggenda reale su una nave maledetta, affondata molto probabilmente a causa di un difetto di costruzione. La nave diventa quindi la metafora dello scontro la cultura indiana e inglese, tra colonialismo e movimenti indipendentisti.

I personaggi sono ben caratterizzati, così come il particolare rapporta padre e figlio tra il protagonista alok e Sir Edward, e l'odio verso i colonialisti inglesi di certi marinai. Sir Edward rappresenta la logica e la fede nella scienza, mentre Alok è un bambino e rappresenta la parte più fantasiosa e spirituale.

Il racconto può avere due livelli di interpretazione: l'affondamento della nave è stato causato da un difetto tecnico oppure dallo zampino dei naga evocati dal marinao indipendetista.

 In conclusione, The Earl Of Monsfield ha un'ambientazione originale in quanto l'India è tra i paesi asiatici meno esplorati in un fantasy, rappresenta lo scontro etnico e ideologico tra colonialismo inglese e nazionalismo indiano.


Consiglio caldamente tale antologia e faccio i miei complimenti alle scrittrici e scrittori per l'idea e l'organizzazione.



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