Recensione "Luce" di Rachele Tarpani

 

 

 

 

 

 



Buongiorno mici ed amici, oggi ritorno con una nuova recensione a tematica supereroistica, stiamo parlando di "Luce" di Rachele Tarpani.

 

"Ho imparato ad accettarmi. Ho imparato che, nei momenti bui, la mia luce è l'unica cosa che può aiutarmi. Ora so fin dove posso spingermi ed è molto più lontano di quanto mi aspettassi". Anthony Dyce è all'apparenza un ragazzo come tanti, che da sempre vive nella grigia Londium, la capitale di una delle dodici aree di United Horizon.

Nessuno, a parte il suo eccentrico amico e mentore, lo scienziato Lawrence Hogan, conosce il suo segreto: la capacità straordinaria di rendersi invisibile. Anthony infatti non cerca fama o prestigio, ma ha un desiderio: vuole vendicarsi del responsabile della morte di suo padre e di chi ha condannato la sua famiglia all'infelicità. Ma quando, determinato a perseguire il suo obiettivo, fa irruzione in una delle più potenti aziende informatiche della Nazione, si ritrova al centro di un vero e proprio attentato terroristico.

Per fronteggiare il pericolo deve ricorrere al suo potere, scoprendo che è molto più grande di quanto immaginasse: Anthony Dyce è infatti un warden e l'invisibilità non è che una delle tante variabili della sua vera abilità, la manipolazione dei fotoni. Da questo momento la sua vita cambierà drasticamente. Anthony entrerà nello IUCA e non sarà più solo, ma suo malgrado si troverà coinvolto in una serie di feroci scontri fino a cadere in un pozzo senza fondo di oscurità e distruzione che rischia di fagocitarlo vivo.

E forse avere la capacità di controllare la luce, in un mondo che sprofonda nelle tenebre, potrebbe essere l'unica àncora di salvezza per sopravvivere.

 

Ci troviamo in un mondo simile al nostro, ma culturalmente e geopoliticamente diverso. L'umanità è risolta dalle ceneri dopo una guerra apocalittica in cui sono apparsi i primi warden, esseri umani dotati di abilità fuori dal comune.

Lo IUCA è l'unica associazione che garantisce sicurezza ai warden, che altrimenti verrebbero imprigionati nei migliori dei casi o uccisi nei peggiori.

L'autrice è riuscita a descrivere bene la storia del mondo e le sue situazioni sociali senza cadere nel tranello dell'infodumb, inoltre i personaggi sono ben caratterizzati.

Anthony è tutto tranne che un protagonista perfetto: è testardo, egocentrico e compie scelte volutamente stupide proprio a causa della sua impulsività.

Ho apprezzato anche i personaggi di Charlie, il burlone del gruppo che subirà un drastico cambiamento alla fine, Karen, il personaggio più forte caratterialmente ma che mantiene le sue fragilità. Anjeska è una sociopatica cresciuta da una matriarca estremista che non sa esattamente come rapportarsi con gli altri.

Il romanzo affronta tematiche poco trattate: dall'omogenitorialità, al concetto di demisessualità alla molestia sessuale praticata sugli uomini.

Esatto, come ho menzionato prima, Anjeska è una sociopatica, e compirà una molestia sessuale al protagonista che Anthony non solo ripugna ma anche la rimprovera. Questa cosa la trovo interessante perché spesso tali situazioni o vengono derise oppure non trattate per nulla. Pare quasi una risposta a certi comportamenti tossici che dipingono gli uomini come esseri incapaci di emozioni e sempre ossessionati dal sesso.

Il preside della scuola è un dottor Xevier burbero ma che tiene ai suoi studenti, tanto da rimanere male quando Anthony insinui che lui usi gli altri warden come pedine.

Si affrontano anche altre tematiche, come il terrorismo nato dal colonialismo, situazioni purtroppo attuali. Vi è infatti una nazione che organizza attentati per vendicarsi delle mire espansioniste delle superpotenze.

Il romanzo si potrebbe dividere in due parti: la prima prevede un antagonista minore, mentre dalla seconda si intenderà chi sia il vero cattivo della storia.

Ora passiamo al lato negativo: a fine storia vi è un deus ex machina che a mio parere rovinerebbe la situazione, eliminando il significato della perdita.

Inoltre spero che nel secondo libro vengano approfondite alcune incognite sui warden e soprattutto il perché la gente non si ricordi il periodo della società digitale.

Nonostante ciò è un libro che consiglio, soprattutto a chi ama il genere supereroistico e vorrebbe leggere un fantasy un po' atipico nel panorama italiano.

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