Intervista a Fantom Caligo, autore del libro "Il Sacro Ordine del Mistero della Notte"







Salve a tutti, mici e micette, oggi abbiamo come ospite speciale Fantom Caligo, autore de "Il Sacro Ordine del Mistero della Notte". Purtroppo the Dark Show non sarà presente, ma ci osserverà per vie traverse. Fantom ci parlerà del loro libro fantasy dall'ambientazione davvero particolare e variegate. Oltretutto è raro vedere libri scritti a più mani, a meno che non siano antologie.
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1)Ciao Fantom, parlaci un po' di te e del tuo collaboratore The Dark Show.

 

Innanzitutto ringraziamo El Micio. Esseri intervistati da un micio drago pantofolaio non è cosa da tutti i giorni. The Dark Show oggi non sarà presente e non vuole che si sappia nulla su di lui. Io invece sono Fantom, emiliano, classe ’80. Aeroporti permettendo, tra poco dovrei ripartire per andare a lavorare in Africa Occidentale. Vivo e lavoro principalmente all’estero, e collaboro con il blog InfinitiMondi e il portale Letture Fantastiche. Amo molto leggere, mai senza un libro, il whiskey e (non sfottete) soffro per l’Inter.

 

Tutte le risposte sono state concordate con il mio socio, per questo sono al plurale.

 

 

2) Grazie per il complimento, do il massimo di me stesso con le dormite. Ad ogni modo, com'è nato il vostro progetto? Dalla trama si intuisce che avete inserito diversi elementi di varie culture, tra cui diverse creature magiche. Qual' è stata quella più bizzarra o curiosa da cui avete preso ispirazione?

 

L’idea di base è quella di mischiare ad un’ambientazione medievale italica con elementi extraeuropei, in generale d’estrazione afrocaraibica. 

Il progetto è sato ispirato da un racconto haitiano sul lougawou, il licantropo-vampiro del vudu. I lougawou sono figure mitologiche che di notte possono assumere qualsiasi forma e “mangiano” gli esseri umani in maniera mistica, soprattutto i bambini.

Nel racconto in questione, una donna pagava il capo dei lougawou per avere la loro protezione durante un viaggio di notte. Nella mitologia afrocaraibica è forte l’idea di patti con le creature oscure, patti che ovviamente hanno un alto prezzo. 

Da qui ci è venuta l’idea di sovvertire il fantasy classico, sia inserendo creature extra-europee, sia dando alle creature un comportamento razionale. Basta con orde oscure che massacrano senza un perché, al loro posto ci sono creature astute, dotate di volontà che hanno i propri obiettivi e le proprie alleanze.

Ciò ci ha permesso di mantenere alto il livello di tensione. Per esempio, un vampiro non è obbligato a succhiare il sangue, lo fa quando gli fa comodo e se è la strategia migliore. Ma può anche cercare un’alleanza o avere un piano per controllare la sua vittima. Il lettore non può prevedere cosa accadrà, le creature, dai draghi agli adze africani, hanno la loro strategia, i loro obiettivi e alleanze.



3) La Purissima Repubblica Marittima di Tali si ispira a qualche paese o paesi realmente esistenti o esistiti? Inoltre come mai avete scelto Purissima? Un richiamo alla Serenissima Veneziana? Qual' è la situazione socio politica di questa nazione?  



(I)Tali(a) si riferisce ad una misteriosa nazione europea mediterranea, dove non si parla né spagnolo né greco. La sua struttura è inspirata a quella della Serenissima, infatti troviamo gli Inquisitori (da non confondere con la Santa Inquisizione), spie realmente esiste nella Venezia medievale che si occupavano d’affari di stato.

A Tali la nobiltà ha stipulato patti segreti con i vampiri per accrescere il proprio potere, mentre i licantropi operano nelle campagne per influenzare i contadini. I nobili, accecati dalla brama di guadagno, stringeranno un patto fatale con la Principessa delle Acque, una creatura misteriosa, rompendo gli equilibri delle tenebre. 

Un disastro del genere non poteva essere causato dalla Tirannica Repubblica di Tali, ma solo dalla Purissima che si crede giusta in qualsiasi cosa faccia.

Tali ha una società con forti squilibri, in cui l’unico obiettivo dei regnanti fare soldi e mantenere la facciata. Di giorno parlano di giustizia, di notte fanno l’opposto. 

Il sistema entra in crisi a causa della scoperta dell’aclinicus – un metallo dai poteri misteriosi – che attira le attenzioni dei regni confinanti, scatenando una guerra di spie senza esclusioni di colpi. E le spie non saranno disposte a giocare con le tenebre pur di vincere?

 

4) Ah, la carie e dolce inquisizione veneziana. I suoi tre magistrati si davano da fare a cancellare le persone scomode. Secondo voi c'è ancora un po' di confusione nella descrizione di fantasy grimdark e dark fantasy? A quale dei due generi pensate si avvicini di più?

 

Nei fatti ormai grimdark e dark fantasy sono diventati sinonimi. Alcuni identificano il grimdark con il low fantasy sebbene i lavori di Erikson e Scull abbiamo mostrato il contrario.  

Né grimdark, né dark fantasy hanno una vera e propria definizione, quindi è molto difficile distinguere tra i due generi. Se proprio vogliamo fare una distinzione, la troviamo nell’inserimento degli elementi horror. Di solito il dark fantasy ne contiene un numero maggiore del grimdark, ma questa affermazione rimane comunque molto labile.

Tendendo presente quanto sia difficile distinguere tra i generi, il libro ha una preponderanza d’elementi dark fantasy: molti personaggi non sono affatto ambigui, come nel grimdark, ma decisamente oscuri, sono presenti elementi horror, la vittoria dei buoni e l’esito delle missioni non sono affatto assicurati.

 

5) Questo volume, sebbene autoconclusivo, potrebbe essere il primo di una serie?

 

Il romanzo è autoconclusivo, ma rappresenta l’inizio di una serie. Sebbene lo stile sia diverso, l’idea è quella di sviluppare una serie che s’avvicini a Malazan dei Caduti di Eriskson, ossia diversi libri autoconclusivi dove le varie sottotrame non si esauriscono in un unico volume. Avrebbe avuto poco senso sviluppare così tanti personaggi, avendo cura di differenziarli l’uno dall’altro, per un unico tomo, così come disegnare un intreccio di storie per arricchire la trama. Inoltre il titolo lo richiede: si può capire cosa sia il Sacro Ordine del Mistero della Notte in un solo libro? Sacro e Notte non sono forse in contraddizione?

Queste domande richiedono una risposta in più volumi.

 

6) Parlateci dei protagonisti, Roderigo, Kesner e Williamson.

 

Più che protagonisti sono tra i personaggi principali. Il romanzo è strutturato senza un vero e proprio protagonista.

Roderigo e Kesner sono due demonìa, gli uomini che si occupano dei patti con le tenebre per conto dei nobili. In apparenza sono l’uno l’opposto dell’altro: Roderigo è ateo e impulsivo, Kesner credente e riflessivo. In realtà condividono gli stessi obiettivi e sono pronti ad utilizzare qualsiasi mezzo pur di raggiungerli.

Williamson è il loro allievo. È più giovane e, pur stravedendo per i suoi maestri, ha il grande pregio di sapersi ancora interrogare. È più insicuro rispetto ai due, ma non si è ancora rassegnato al fatto che la vita sia solo un gioco di potere.

 Avrebbe bisogno d’un aiuto per sganciarsi dall’influenza di Roderigo e Kesner. Chissà se qualcosa accadrà.

 

7) Secondo voi quali sottogeneri del fantasy sono poco o malamente affrontati?

 

Difficile a dirlo, anche perché molto dipende dalle mode. Inoltre viviamo in un’epoca in cui il successo d’una serie televisiva può influenzare un sottogenere. Dopo il Signore degli Anelli abbiamo avuto un boom di epic, dopo Games of Thrones sono apparsi libri grimdark. Vedremo cosa accade con the Witcher e le conseguenze sulla produzione di sword and sorcery. A parte questo, crediamo che più che  il sottogenere, la differenza la fanno gli autori. Martin ne è l’esempio: quando è uscito il grimdark era di nicchia, adesso è mainstream. Chi ha fatto la differenza, il grimdark o Martin?

 

 


8) Concordate che il fantasy sia metafora della realtà?

 

Il fantastico, a nostro avviso, è sempre stato una metafora della realtà. Prendiamo ad esempio Tolkien.

Il 99% delle donne del Signore degli Anelli, pur avendo un ruolo decisamente positivo – nel libro non c’è una figura femminile malvagia-, non sono donne guerriere.  L’unica, Éowyn, per combattere deve travestirsi da uomo. Tolkien sottolinea il ruolo positivo della donna, ma lo fa secondo i canoni della sua epoca e quelli delle opere medievali.

Dopo il ’68 la società cambia visione. Di conseguenza il ruolo femminili nei libri cominciano a cambiare. Compaiono donne guerriere, assassine, talvolta meno idilliache del passato. 

Molto spesso si attribuiscono le differenti visioni agli autori, senza considerare il contesto in cui hanno vissuto. Le loro opere, consciamente od inconsciamente, rispettano i valori della loro epoca. Rimanendo nell’esempio, noi possiamo inserire figure femminili guerriere solo perché il contesto in cui viviamo ce lo permette. Nessuno ci considera ridicoli o irrealistici. Ma fingiamo d’essere nati in un’altra parte del mondo, dove la società, compresi i nostri genitori, amici, e parenti, ci insulterebbe ferocemente se mettiamo una donna non sposata che invece di cercar marito parte per una missione.  Avremmo realmente il coraggio di farlo?

 

9) Progetti per il futuro?   

Stiamo lavorando al seguito del libro. Nel primo volume abbiamo trattato delle tenebre, nel secondo vorremmo sviscerare in maniera nuova il concetto di caos. Inoltre nel prossimo volume si dovrà affrontare un fattore cruciale del libro (faccio un piccolo spoiler): chi ha fatto uccidere e perché il Gran Maestro del Sacro Ordine del Mistero della Notte?


Non spoileriamo oltre, anche se penso che il pubblico ne sarà interessato. Ringrazio ancora Fantom per averci parlato del suo fantasy dal bestiario e dalle politiche interessanti.


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