Recensione completa di "Until September" della Crosseyed studio.

 

Rieccoci alla recensione definitiva, il mio giudizio finale sul gioco "Until September". Come ben sapete, avevo recensito la demo, ma ora posso finalmente darvi le mie impressioni sulla storia completa. Avviso che la recensione potrebbe contenere SPOILER MINORI. Ma prima di iniziare, voglio chiedervi: avete problemi di vista? Lentico potrebbe far al caso vostro: colliri e lenti a buon prezzo, adatte per ogni occasione. Parola di gatto!    

Bene, ora possiamo parlare del  nostro o la nostra protagonista sfortunato/a che verrà coinvolto/a in un mistero inspiegabile: apparentemente è costretto/a a  rimanere nella città in quanto se provasse a lasciarla, verrebbe ricatapultato nel punto di partenza in un loop temporale. A complicare le cose è il fatto che tale fenomeno pare sia collegato alla sparizione di un ragazzo, Allen. Inizia quindi un'indagine dove il giocatore dovrà raccogliere gli indizi per capire come uscire da questo "anno della marmotta" e soprattutto scoprire la verità su Allen. Devo dire che l'intera storia mi ha fatto venire in mente Oxen Free e Life is Strange per le tematiche del loop temporale e il teen drama.

Until September non è solo un gioco di indagine, ma è anche un teen drama in un certo senso: i protagonisti sono ragazzi all'ultimo anno del liceo ( eccetto Leo) che sono alle prese con problemi di vari tipi, dall'accettazione del proprio orientamento sessuale alla solitudine sociale. Nonostante il clima più allegro di altre giochi con tematiche simili, ho apprezzato di come il gioco tratti in maniera delicata di problematiche pesanti ( come la molestia sessuale e l'omofobia). Inoltre il gioco rompe lo stereotipo dei generi, mostrando ragazzi sensibili (come Darren e Leo) che adorano colori tipicamente "femminili" (come Jay), donne predatrici sessuali (come la datrice di lavoro di Darren), madri anziane e tematiche lgbt. Ci sono diverse storie romantiche, con personaggi omosessuali, bisessuali o etero. A mio parere la romance più canonica è quella di Candice con la protagonista donna, non solo perché a prescindere dal rifiuto o meno, continuerà ad amarla, ma mi è parso che le due ragazze fossero legate da un "filo del destino".

Io mi sono affezionato subito ai personaggi, tant'è che alla prima route non ho volutamente messo insieme gli indizi perché non volevo trovare un colpevole tra di loro.

La tematica dell'indagine è stata resa bene, tramite il diario possiamo raccogliere indizi e svelare il mistero. Ho apprezzato la decostruzione della situazione della persona scomparsa: di norma la si vuole passare come una persona buona e pura, invece Allen è un personaggio particolare e problematico. In un certo senso mi ha ricordato la struttura di Twin Peaks, ovviamente però qui si parla di una persona scomparsa.

L'ambiente di sfondo è particolare, pare una fotografia resa ad acquerello, è uno stile che purtroppo non ha mezze stagioni in fatto di gusto, o ti piace o non ti piace. La struttua di gioco è simile a quella della demo, con i regali che potremmo alzare il livello di amicizia con un personaggio, mentre i comandi sono gli stessi delle graphic novel fatte con unity. Vi è però una differenza: non c'è il back. Ho pensato che tale scelta fosse dovuta al fatto che già la presenza dei loop permetteva di riavvolgere il tempo, un pulsante per tornare indietro rovinerebbe l'importanza delle scelte. Ho parlato con l'ideatrice del progetto ed effettivamente  ho indovinato.

 Ora passiamo alle due tematiche negative: il fatto che ci siano pochi focus sull'elemento romantico. Posso capire che si può finire il gioco senza avere una storia d'amore, ma vedendo il finale un minimo di peso poteva averla, soprattutto per lo sviluppo dei personaggi. Io personalmente ho seguito quattro storie d'amore: da donna con Noa, Candice e Jay, da uomo con Leo e devo dire che quelle che mi hanno preso di più delle tre sono la prima, la seconda e la quarta.

Il personaggio di Sayaka, sebbene sia abbastanza ben sviluppato, a volte nei suoi atteggiamenti mi è parsa lo stereotipo di un'attivista femminista, soprattutto nella scena del grido che pareva molto simile a una scena tipica di un manga o un anime. Per fortuna nelle parti in cui è Sayaka e non la maschera ch si è creata, il personaggio guadagna punti.

In conclusione, nonostante i difetti e il fatto che fosse il gioco d'esordio della casa produttrice, Until September mi ha colpito positivamente. Vi consiglio di darci un'occhiata su Steam.

 

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