Recensione di "Troppo Grassa per amarsi" di Noemi Esposito. Buon Halloween a tutti!
Buonasera a voi, mici ed amici, finalmente dopo molti mesi ritorno a recensire libri! Oggi parlerò di un romanzo rosa che a mio parere avrebbe dei buoni spunti, purtroppo certi contenuti hanno rovinato quest'idea interessante. Il libro di cui vi parlerò oggi è "Troppo grassa per amarsi" di Noemi Esposito, una semi biografia dell'autrice stessa.
Amy ha 16 anni, tanti sogni nel cassetto e troppi problemi con se’ stessa. Dopo un tragico cambio d’istituto scolastico, si ritrova in un mondo molto diverso da lei rispetto a quello che si aspettava. Scaraventata in un ambiente pieno di pregiudizi e gente fin troppo magra rispetto alla sua taglia 52, Amy non riesce a sentirsi mai bene con se’ stessa. Per giunta, nessuno tranne il padre crede che lei potrebbe diventare una cantante, sogno da lei curato fin da bambina. Una sera, però, insieme alla sua migliore amica e compagna di avventure conosce Davide, un ragazzo di città conosciuto soprattutto per il suo passato da sciupafemmine. Una storia d’amore all’insegna dell’accettare se’ stessi e di apprezzare le diversità, uno di quei romanzi diversi dagli altri poiché punta soprattutto a sensibilizzare chi “discrimina” quasi le persone grasse. Inizialmente nata come una guida all’essere forti, si è poi trasformato in un romanzo coinvolgente e adatto ai ragazzi dai 12 anni in su.
Premetto che non sto facendo nessun attacco alla persona dell'autrice, il mio intento è scrivere una critica costruttiva e spero possa essere d'aiuto all'autrice.
Iniziamo coi pregi: introdurre un personaggio femminile non molto "sponsorizzato" nella letteratura, soprattutto romantica, la considero una cosa molto interessante. Dobbiamo cambiare gli stereotipi e una protagonista in carne a mio parere mostrerebbe una ventata d'aria fresca nel panorama romantico, così come la possibilità di esplorare le discriminazioni a danni di persone in sovrappeso oppure obese.
Lo stile è frizzante e vivace, il che a mio parere è una cosa positiva in quanto renderebbe la lettura scorrevole.
Purtroppo, nonostante l'idea innovativa per il panorama italiano, gli elementi negativi hanno abbassato il mio punteggio di valutazione. Perché le cose presenti sono, a mio parere, molto gravi, sopratutto se si indirizzasse la lettura dai dodici anni in su.
A mio parere, le discriminazioni quotidiane che Amy subisce per il suo corpo non sono abbastanza rappresentate. Purtroppo, a parte qualche episodio sporadico, come la taglia dei vestiti o le compagne pettegole che sparlano delle altre, il libro non riesce a trasmettere e spiegare l'origine della sofferenza psicologica della protagonista. Lei continua a sminuirsi e insultarsi per tutto il libro, ma la discriminazione più evidente che ho potuto osservare è il battibecco con la zia, dove quest'ultima dice alla nipote che le persone grasse non sono ammesse in televisione. L'unica cosa resa bene è il sentimento di odio interiorizzato di Amy ma, come ho detto prima, avrei preferito che fosse mostrata meglio la causa di questo dolore con maggiori episodi di discriminazione. Anche perché nel libro si menziona solo in UN DIALOGO la vera origine del malessere della protagonista: è stata lasciata dal ragazzo perché troppo in carne (lo dice chiaramente in un dialogo con Davide a pagina 116). Come si può non approfondire un dettaglio così importante? Fino ad allora non c'era stato nessun indizio che parlasse o analizzasse questa situazione. Questo è un elemento importantissimo per lo sviluppo psicologico della protagonista e non può essere trascurato!
Eppure, da gatto de panza quale sono, posso dire che se l'autrice avesse mostrato in maniera più dettagliata l'origine della sofferenza di Amy, il libro sarebbe risultato più avvincente.
Secondo elemento negativo, i refusi. Ne ho trovati diversi e hanno un po' creato problemi durante la lettura. Poi per carità, sono errore comuni, sia i gattoni cosmici che gli umani li fanno, quindi a mio parere sono "i mali minori", nonostante ciò un libro dovrebbe avere un certo controllo ortografico prima della pubblicazione.
Terzo elemento negativo, e qua iniziamo con gli argomenti bollenti. Amy, la ragazza bullizzata ( anche se di bullismo ne ho visto poco) per il suo corpo, la ragazza che si sminuisce, che non crede in sé stessa, che inconsciamente spera che qualcuno veda oltre il suo effetto fisico... fa una battuta alquanto discutibile sull'aspetto di Davide, la sua cotta. Esatto, analizziamo cosa dice (riporto tale quale le frasi presenti nel libro, pagine 60/61):
Lui continua a sorridere, ha uno di quei sorrisi che dovrebbero essere illegali. Quasi quanto gli occhi che non avevo notato in precedenza ma sono verde scuro. Come fa ad essere legale un persona del genere? Non è ancora stato stuprato?
La parte della descrizione degli occhi parrebbe un ennesimo refuso. Capisco che l'ultima frase era una battutaccia in voga tra i giovani umani fino a qualche anno fa, ma diamine, in questa parte il black humor c'entra poco. Non solo stona per il fatto che Amy venga mostrata come un personaggio positivo, ma è una battuta molto rischiosa. Si gioca sul fuoco e per dare l'idea di come in realtà sia inquietante, immaginatela applicata a una donna... probabilmente se Davide si fosse chiamato Giuseppina e Amy si fosse chiamata Roby, la reazione delle lettrici al leggere questa battuta sarebbe stata la stessa del Genio di Alladin.
Ora capite il perché a mio parere sarebbe una battuta di pessimo gusto? Forse non ce n'è rendiamo conto perché è applicata agli uomini, ma se la applicassimo a qualche genere più socialmente discriminato ecco che la battuta non farebbe più ridere.
Passiamo al numero due, quello che riassumerei in "evviva il suprematismo lesbico".
Mi spiego meglio, Amy è sulla spiaggia a filosofare sul mondo (pagina 9). Vorrei anch'io porre una discussione "filosofica" su questo bizzarro pensiero.
Le onde continuano a tramandare la loro storia ai passanti senza mai fermarsi ma solo pochi riescono a sentirla. Mi sento fortunata a poter vedere e ascoltare della natura così perfetto. Che poi "Perfetto" non è grazie all'uomo. Quest'ultimo è un po' la rovina di tutte le cose belle. Se fossimo state tutte donne, al mondo ci sarebbero solo lesbiche e più pulizia. E, magari, meno ragazze di 16 anni incinta.
A parte il sedici anni in numero, che pare essere la normalità nel libro, mi soffermerei sulla parte a mio parere più grave. Capisco che Amy è un'adolescente e alla sua età i ragazzini pensano a cose strane, ma qui mi sembra un tantino estremista. Credo che molte donne lesbiche avrebbero da ridire su quel che ha detto Amy. Mi spiace che non sia nata tra le Cnemidophorus, lucertole che si riproducono solo esclusivamente per partenogenesi e che quindi non hanno bisogno dei maschi. Peccato che, in caso di epidemie, l'intera specie sarebbe a rischio a causa della mancanza di variazione genetica.
Inoltre penso che l'associare le donne alla pulizia sia tremendamente sessista perché ripercorre uno stereotipo di genere. Il mio alter ego è una ragazza figlia letteralmente del Caos , forse le donne con tale potere non sono umane, ma creature dalla mitologia.
Comunque il momento di "suprematismo lesbico" finisce nell'istante in cui i suoi occhi si posano sul bel Davide. Insomma, io trovo un po' incoerente la scena, prima accusa gli uomini di essere la causa dei mali del mondo, ma se poi l'uomo, perdonate il dialettismo, è "gnocco", allora i piani di conquista matriarcale si possono tranquillamente accantonare. Inoltre non ho capito la questione della gravidanza, non mi sembra che Amy sia rimasta incinta, quindi perché mettere tale problema? Forse mi sto sbagliando, ma non mi pare proprio che lei abbia partorito, sia andata ad abortire o ad abbandonare il figlio in ospedale. Insomma, perché accanirsi con un astio personale su un tema non menzionato prima?
(Non ho resistito, volevo commemorare Endora, la terra dove comandano le donne. Consiglio quella serie low fantasy)
Ma andiamo avanti, per arrivare a lui, il nemico che mi fa tentennare nell'accettare romanzi rosa, ovvero il "romanticizzare un comportamento tossico". Ci sono diversi comportamenti di Davide che io riterrei abbastanza irritanti, da chiamare la fidanzata alle sei e mezza del mattino solo per dirle di farsi bella per lui a essere geloso perfino del migliore amico di lei. Inoltre il ragazzo si lamenta di aver trovato solo ex fidanzate incapaci di provare amore ( sia romantico che d'amicizia), in pratica delle sociopatiche/psicopatiche. Maremmano miserabile, Davide, dovresti comprare un repellente contro queste persone perché ovviamente capitano tutte a te! Solo tu hai la possibilità di attrarre il 2% della popolazione che ne soffre! Peccato che leggendo certi comportamenti di Davide, mi è venuto il sospetto che forse la verità possa essere l'opposto.
Oltretutto, lui continua a fare paralleli tra "la ragazza seria", ovvero la tipologia di Amy, e le "ragazze poche di buono", che nel libro coincidono con bellezze stratosferiche e magre. Una dicotomia che penso sia un po' pericolosa da mostrare, perché crea uno stereotipo ribaltandone un altro. Mi spiego meglio, da un lato si dà una chance a una persona in sovrappeso di essere protagonista di una storia d'amore, ma per esaltarla si "affossano" certe ragazze magre.
Ad ogni modo, non è questo l'elemento principale, ma un estratto che mi ha fatto arricciare il pelo. Pagina 145/146. Ripeto, riporto tale quale com'è scritto, refusi compresi.
Eppure che cosa strana la gelosia. Sempre più spesso siamo gelosi di cose che nemmeno ci appartengono eppure lo siamo. Lo siamo perché vorremmo che quella persona sia nostra ma non "nostra" come una casa o un auto. Nostra nel senso che sia legata a noi come noi siamo legati ad essa. Nono ho mai capito quelle ragazze o quei ragazzi che lasciano la propria fidanzata o fidanzato perché era "troppo geloso". La gelosia non è possessione, è paura che l'altro possa trovare di meglio. Paura che l'altro possa smettere di guardare te come se tu fossi l'unica al mondo o anche l'amore sua vita. E' paura di perdere qualcosa così tanto importante che non sai come fare senza. Io non so se riuscirei a stare senza Davide ora come ora, forse ora sì ma se mi fossi già affezionata... perché alla fine, è tutta una questione di legami.
Perfino Shakespeare non vedeva bene la gelosia ossessiva, devo ricordarvi Otello? Ad ogni modo credo che il personaggio confonda gelosia sana con quella patologica. Quella sana lascia vivere il compagno e lo considera una persona, quella patologica gli distrugge la vita. Difficile come concetto? Eppure la gelosia patologica, quella che fa scappare le persone, quella che non capisce la protagonista, è a tutti gli effetti una malattia mentale riconosciuta dagli psicologi/psichiatri, caso strano si chiama proprio Sindrome di Otello. Quindi, miei cari micetti, se incontraste nella vita personaggi del genere, scappate a gambe levate altrimenti finirete su una pagina del giornale!
Penso che questo sia un messaggio molto pericoloso da trasmettere ai giovani, oltretutto se contiamo il fatto che stanno aumentando le relazioni tossiche tra i ragazzini.
Altro problema sono i personaggi: quello di Amy è abbastanza ben delineato, come ho detto prima, se non fosse per situazioni stereotipate e gli elementi negativi sopra elencati, Amy sarebbe stata un gran bel personaggio. Diciamo che ho apprezzato il suo tumulto interiore e la sua poca fiducia in sé stessa, ma anche la grande determinazione e l'autoironia così come l'intenzione di porre fine a una volte per tutte al suo sentimento di vergogna verso sé stessa. Rincorre incessante il suo sogno di diventare una cantante, andando contro gli ostacoli sociali. Purtroppo, i suoi pensieri in fatto relazionale non li condivido per nulla.
Davide, come ho menzionato prima, è un personaggio a mio parere di carattere tossico o comunque tendente a una personalità possessiva. Nonostane sia presentato come un ragazzo misterioso, non sappiamo nulla della sua famiglia, della sua infanzia e pochissimo sui suoi gusti personali. Sappiamo che prova sfiducia verso il genere femminile a causa delle relaizoni precedenti ( anche se penso che le ragazze siano scappate da lui). Amy inoltre ha paura di essere abbandonata, lo dimostra la sua reazione alla partenza dei suoi due amici, Luke ed Eilis, rispettivamente in Inghilterra e America.
Luke e Mena sono personaggi a mio parere poco approfoniti. Il primo è quasi di sfondo, perché parte per l'Inghilterra e non fa neanche una chiamata skype all'amica, di conseguenza apparirà sporadiche volte nel romanzo, il che é un peccato dato che Amy è molto affezionata a lui. Mena la considero un personaggio stereotipato ma almeno non è di sfondo come nel caso di Luke.
Il padre di Amy ha una menzione speciale perché, sebbene sia anch'esso personaggio poco analizzato, si intuisce che abbia un buon rapporto con la figlia. Ho apprezzato la sua reazione alla notizia della figlia che voleva iniziare una dieta, infatti a lui importava solo che lei stesse bene con sé stessa. E penso che questo sia un buon messaggio: è inutile proseguire una dieta e odiarsi al contempo, bisogna prima amare il proprio corpo.
Vi è inltre una scena che mi ha colpito particolarmente, riguardante sempre l'accettarsi e la dieta che a mio parere potrebbe ripercorrere un luogo comune. (pagina 127)
-Perché solo un'insalata con una mozzarella? - mi chiede mentre addenta l'ultimo trancio di pizza.
-Sono andata da una nutrizionista qualche giorno fa.- lo informo.
-Perché?- mi chiede.
-Perché, Davide? Sul serio? - chiedo con tono quasi incredulo. No no, eliminate il "quasi".
-Sì, perché?- ripete.
- Eppure mi hai guardata. Non credevo che gli occhiali da 160 e passaeuro potessero rovinarti la vista-
-Amy, quando provi qualcosa per una persona, il suo aspetto esteriore è nullo rispetto a ciò che ha dentro di sé.
Allora, capisco che l'autrice voglia far passare il messaggio di accettarsi e non subire la pressione sociale, purtroppo questa parte ha due grossi problemi: il primo, è che viene trattato con superficialità. Dopo questo scambio di battute e qualche pensiero di Amy, Davide rompe il discorso invitandola a fare un giro nella città. Il secondo è che fa dedurre al lettore che si intraprenda una dieta solo per motivi esteteci. Cosa falsa. Ci sono persone che seguono un certo regime alimentare per motivi di salute a cui non possono sottrarsi. Sarebbe stato interessante vedere un capovolgimento di questi stereotipi e magari qualche battuta in più per approfondire una tematica così delicata.
Vi è un ultimo elemento che mi ha lasciato perplesso. In pratica Amy prova ammirazione per il vestito della sua professoressa... ma il vestito non viene descritto. Come faccio a empatizzare con i suoi sentimenti se non riesco nemmeno a capire cosa vede?
Ad ogni modo vi mostro l'estratto (pagina 90)
Dopo dieci minuti la classe comincia ad animarsi e le ragazze, che prima erano sulle scale, completano i banchi come un puzzle. La professoressa di medicina fa ingresso in aula con il suo passo possente e si siede dietro la cattedra. Amo troppo il suo modo di vestirsi.
"Se tu fossi magra, potresti vestirti come lei". Ma non lo sono, vocina. Non lo sono.
Sto ancora cercando di capire quale genere di vestito avesse la professoressa...
Vi è un'altra parte che mi ha lasciato parecchio perplesso. Amy dovrebbe frequentare una scuola professionale, con specializzazione parrucchiera. A pagina 7 dice questo.
L'unico lato positivo, per alcuni versi, era il fatto che si entrava solo quattro giorni su sei e solo per tre ore. Due ore di pratica e una di teoria che avrebbe potuto essere biologia, medicina o cultura (Diritto ed economia)
A pagina 39 la professoressa dice tali parole
- Sono la vostra professoressa di medicina, biologia più comunemente parlando.- disse lasciandosi cadere sulle spalle i capelli.
Ecco, prima dice che medicina e biologia sono due cose diverse ( come in realtà è, perché la medicina comprende diverse branche tra cui la biologia), ma da quel che dice la professoressa, paiono la stessa cosa.
Vorrei chiedere ai miei lettori, a coloro che magari hanno proseguito un istituto professionale specialzzato nel lavoro di parucchiere, se per caso potessero dire che cosa ha studiato. Io, gatto cosmico pantofolaio, non conosco bene le usanze di voi umani.
In conclusione, l'idea sarebbe buona, ma purtropo il libro non riesce nel suo intento nel trasmettere il reale problema della grassofobia. Inoltre certi comportamenti tossici non lo distanziano da alcuni romance presenti sul mercato. Penso che con un buon editing potrebbe diventare un bel progetto
Commenti