Recensione "Il Mistero Di Virginia Hayley" di Alessio Filiseo
Benvenuti, mici ed amici, NPS Edizioni mi ha regalato un'altra avventura, questa volta tra le strade buie della Londra vittoriana.
Oggi come libro ospite della rubrica recensioni abbiamo "Il Mistero Di Virginia Hayley" di Alessio Filiseo.
Londra. Autunno 1892.Una serie di efferati delitti a sfondo rituale sconvolge la città e l'opinione pubblica.Un investigatore oppiomane, un'elegante dama straniera, un americano dai modi spicci e un vecchio cacciatore aristocratico si ritrovano a indagare sull'omicidio della giovane Virginia Hayley, che Scotland Yard cerca pervicacemente di nascondere.
In una corsa contro il tempo, tra bassifondi degradati, sontuose sale da ballo e magioni infestate da antiche presenze, i quattro riluttanti compagni si ritroveranno invischiati loro malgrado in un inquietante complotto interno all'Impero Britannico, cercando al contempo di scongiurare il Crepuscolo di Ra e l'avvento del caos.
Iniziamo col dire che ho divorato pagina per pagina l'intera storia, l'ambientazione presenta notevoli tinte gotiche ma anche weird. L'inizio della narrazione si svolge a Whitechapel, quartiere tristemente famoso per le nefandezze di Jack Lo Squartatore.
Ed è proprio a qui che la trama si collega. Le donne uccise vengono viste come insignificanti dalla società, per la gente "per bene" sono solo prostitute, eppure ognuna di loro aveva una propria storia, una vita o, nel caso di Virginia, una non-vita.
Abbiamo vampiri, streghe, lupi mannari, divinità egizie e molto altro. Il mostro è allegoria dell'emarginato sociale, tematica già trattata con la Creatura del capolavoro Frankestein. Ogni creatura porta un fardello: i non morti sono costretti a vivere fino alla fine dell'umanità, il licantropo protagonista a portare il fardello della maledizione della famiglia mentre le streghe sono perseguitate per qualcosa con cui sono nate.
Eppure a volte la mostruosità diventa una liberazione dalle catene sociali: nella società del diciannovesimo secolo, essere donna non era facile, e l'hanno sperimentato sulla loro pelle Virginia e la sua sorella Laura. Quest'ultima accetta il vampirispo offerto dalla gemella per gettarsi alle spalle la vecchia vita, fatta di inganni, violenze subite e sottomissione al marito, per rinascere come una creatura forte e potente.
Parlando di personaggi, ognuno è ben caratterizzato, anche se tra i miei preferiti ci sono Laura e l'irreplicabile Dagny, una strega davvero piena di risorse.
Parlando di punti ambigui, ci sono chiari riferimenti alla mitologia egizia e l'autore si è informato su come la società vittoriana conoscesse e percepisse tale cultura, i puristi dei miti potrebbero non aprezzare alcune libertà narrative dello scrittore, in quanto sappiamo bene che l'essere più negativo del Pantheon Egizio era Apep, il Caos.
Nonostante ciò, "Il Mistero di Virginia Hayley" mi ha regalato una divertente e interessante avventura gotica e fantastica che mi ha ricordato un po' le atmosfere de " La lega degli straordinari Gentlemen", lo consiglio caldamente
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