Intervista esclusiva ad Alessandra Micheli, amministratrice del blog "Les Fleurs Du Mal"
Benvenuti a questo nuovo episodio, Miao, oggi il nostro ospite d'onore sarà Alessandra Micheli, fondatrice ed amministratrice del Blog letterario Les Fleurs Du Mal ( https://lesfleursdumal2016.
Miao, è stato davvero uno spasso, ho dato il meglio di me rispondendo con eleganza felina alle domande di Alessandra. Ora è giunto il tempo di rincambiare il favore.
1) Come è nato il tuo amore per la
letteratura?
Sono nata in un'epoca straordinaria. Eh si
sono anziana anche se non sembra.
Non
solo a livello musicale ma sociale. Quando ero bimba io e poi adolescente, non
c’erano PC, né cellulari, ( il primo cellulare era uno scarto di mio fratello,
ottenuto a 21 anni) né altra tecnologia. (fa molto Oliver Twist ma è la realtà)
Quindi si leggeva. Nelle notti d’inverno divoravamo libri su libri. L’amore per
la lettura nasce come risposta alla noia, alla banalità del vivere, alla
volontà di sognare non un solo futuro ma mille futuri. E più leggi più la
voglia di libri aumenta.
2) Come mai hai scelto proprio l'opera di
Baudelaire come titolo del blog?
La poesia francese di Baudelaire, ma anche
di Rimbaud, ha un simbolismo che mi
affascina. E’ anche ribellione senza sacrificare, però, l’eleganza. E per me,
per la mia anima il lusso, inteso come assenza di volgarità, come direbbe Coco
Chanel, è essenziale. La bellezza, data dalla musicalità del vesrso mi rapisce.
E Charles sapeva creare tutto questo. In più ha saputo raccontare il dramma di
chi ha un anima che si discosta dalle convenzioni, dalle regole sociali e
riesce a volare a innalzarsi verso alte vette. Nell’albatros lui esprime il
disagio di chi non si riconosce nella società, ed è in quel non riconoscersi
che pensa e poi propone alternative valide. Non è una ribellione pigra, ma
attiva e cangiante. E il mio blog è in fondo questo,un voler sognare e quindi
creare una cultura letteraria e sociale che diventi più autentica
3) Che
format ha "Les fleurs di mal"?
della propria arte. Stroncare, invece, ha
un senso definitivo, troppo netto per chi è convinto che l’arte è
divenire.
3) Quali sono i tuoi generi letterari
preferiti e quelli odiati?
Non odio nessun genere. In realtà ritengo
tutto spunto di riflessione. Ogni libro mi aiuta a formare costantemente il mio
senso del bello. Ci sono, tuttavia, generi a me più affini e sono la poesia, la
saggistica, l’horror, il thriller, la fantascienza e lo steampunk. Ogni genere
simboleggia la mia anima dicotomica, sospesa tra paura del cambiamento e
capacità di affrontarlo.
L’horror e il thriller mi aiutano ad
affrontare il mio timore del male. Il male è semplicemente la capacità
acrobatica dell’uomo di camminare su un filo sottile, sapendo che sotto di lui
vive e pulsa l’abisso. Basta un piede in fallo, una distrazione per caderci. E
se ci cadi non riesci più ad riemergere.
4) "Non esistono libri morali o
immorali, esistono solo libri scritti bene o scritti male", concordi su
tale affermazione?
Oscar Wilde aveva ragione. Non esiste la moralità
e quindi l’amoralità, perché essa racchiude regole frutto di un epoca e di un
periodo storico preciso. Abbiamo morale vittoriana ad esempio. O morale
cattolica. E quindi il mio Wilde rifiutava tutti quegli schemi che avevano il
compito di imprigionare l’uomo, di ingabbiare in concetti stantii la bellezza e
il talento. Wilde si ribellava alle convenzioni, al bigottismo e alle prigioni
fatte di concetti e stereotipi. E il libro era un mezzo, un piccone per rompere
il muro. Certo, i suoi libri oggi, non avrebbero senso perché i tempi sono
forse cambiati, e c’è più libertà di espressione, troppa forse. Da troppi muri
a nessun muro. Da limiti eccessivi a una democratizzazione eccessiva dei
comportamenti e della cultura. Direi che l’unica differenziazione possibile sia
tra libri etici e non etici. Considero l'etica molto più importante e
fondamentale della morale, e in questo senso Wilde era profondamente etico. La
sua indagine dei lati nascosti dell’uomo, quella volontà di criticare il suo
mondo era strumento per dare all’uomo dignità e rispetto. Partendo da se stesso
non dall’esterno.
5) Come vedi la situazione degli scrittori
italiani?
Confusa. Come confusi sono i tempi. Sono
barche in preda della burrasca, incapaci di gestire la propri nave. E arrivare
nel porto più sicuro. Sono incapaci di creare, a volte invece creano e il mondo
è incapace di contenere tale creazione, perché spaventato da quest’insicurezza.
E la creazione presuppone il caos per esprimersi. Fgli scrittori oggi sono a un
bivio: essere letti o esprimersi, comunicare e sarà dalla scelta finale che si
deciderà il destino della letteratura.
6) Come hai trovato il progetto Ignaro
Lettore?
L’idea di dare a libro più voci capaci di
far comprendere le diverse anime che contiene è un gesto di profonda
responsabilità. Importantissimo perché fa capire che è il libro a parlare, che
il libro è vivo, che è ricco di contenuti e di significati
7) Qual
è stato il momento più divertente durante gli scambi di opinioni?
Sono le espressioni che facciamo noi
tutti alla domanda “un vostro collega
dice che...” li inizia la disperazione totale, perché spesso abbiamo esempi di
persone che non ascoltano il libro, ma solo se stessi.
7) Chi sono gli altri tuoi collaboratori?
la
bravissima Ilaria Grossi, poi il grande Vito di Taranto che sono gli altri due
fondatori del blog. Segue Fran Slade,
Francesca Raffaella Carretto, Milena Mannini, Sabrina Giorgiani e il
meraviglioso Davide Lambiase. Poi ho come collaboratori Andrea Venturo,
GianMario Mattei, Katya Fortunato che si occupa di una rubrica frizzante e
divertente, e Ernestina Amodio, la new entry. Ho poi come editor Corrado Leoni,
la fantastica Erika Sanciu e Aurora Stella e infine John Brown. E poi Siro
Winter che si occupa della gestione grafica e di pubbliche relazioni del blog.
8) Come pensi si possa stimolare gli
italiani a leggere?
Non so se posso stimolare o
guidare qualcuno. Ritengo che l’italiano legga. Se non leggeva il mio blog non
avrebbe mai avuto seguito.
Semplicemente, forse ha bisogno di sapere che oltre ai generi
commerciali, leciti e sacri, esistono anche altre trame, altre creazioni, altre idee e un concetto di bellezza multiforme. Ecco questa varietà può indurre una vera e reale scelta.
In più perché no, prediligere libri che, come direbbe
Roberto Vecchioni, non permettono che il pensiero venga ucciso.
Faccio le fusa, mentre Alessandra mi gratta il lato destro del collo. Sorrido con un inchino, mentre il mio corpo si dissolve in una nuvola di fumo azzurro.
Commenti