Intervista esclusiva ad Alessandra Micheli, amministratrice del blog "Les Fleurs Du Mal"


Benvenuti a questo nuovo episodio, Miao, oggi il nostro ospite d'onore sarà Alessandra Micheli, fondatrice ed amministratrice del Blog letterario Les Fleurs Du Mal ( https://lesfleursdumal2016.wordpress.com/)  e collaboratrice del progetto "L'ignaro lettore", un canale YouTube dedito a recensire e pubblicizzare autori perlopiù italiani, nella vivace modalità di un salotto letterario tra blogger ( qui potrete trovare il link del canale YouTube de L'ignaro lettore https://m.youtube.com/channel/UCpovYtWXuqTA21sLpPB6PrQ). Per chi non lo sapesse, El Micio è stato intervistato proprio da "Les Fleurs Du Mal", qui troverete la'intervista: https://lesfleursdumal2016.wordpress.com/2018/02/26/dietro-le-quinte-della-letteratura-presenta-il-gatto-che-recensisce-i-libri-el-micio-racconta-a-cura-di-micheli-alessandra/
Miao, è stato davvero uno spasso, ho dato il meglio di me rispondendo con eleganza felina alle domande di Alessandra. Ora è giunto il tempo di rincambiare il favore.



1) Come è nato il tuo amore per la letteratura?

Sono nata in un'epoca straordinaria. Eh si sono anziana anche se non sembra.
 Non solo a livello musicale ma sociale. Quando ero bimba io e poi adolescente, non c’erano PC, né cellulari, ( il primo cellulare era uno scarto di mio fratello, ottenuto a 21 anni) né altra tecnologia. (fa molto Oliver Twist ma è la realtà) Quindi si leggeva. Nelle notti d’inverno divoravamo libri su libri. L’amore per la lettura nasce come risposta alla noia, alla banalità del vivere, alla volontà di sognare non un solo futuro ma mille futuri. E più leggi più la voglia di libri aumenta.



2) Come mai hai scelto proprio l'opera di Baudelaire come titolo del blog?


La poesia francese di Baudelaire, ma anche di Rimbaud,  ha un simbolismo che mi affascina. E’ anche ribellione senza sacrificare, però, l’eleganza. E per me, per la mia anima il lusso, inteso come assenza di volgarità, come direbbe Coco Chanel, è essenziale. La bellezza, data dalla musicalità del vesrso mi rapisce. E Charles sapeva creare tutto questo. In più ha saputo raccontare il dramma di chi ha un anima che si discosta dalle convenzioni, dalle regole sociali e riesce a volare a innalzarsi verso alte vette. Nell’albatros lui esprime il disagio di chi non si riconosce nella società, ed è in quel non riconoscersi che pensa e poi propone alternative valide. Non è una ribellione pigra, ma attiva e cangiante. E il mio blog è in fondo questo,un voler sognare e quindi creare una cultura letteraria e sociale che diventi più autentica



 3) Che format ha "Les fleurs di mal"?

Molto semplice e essenziale. Raccontiamo i libri e attraverso di essi la società, ospitando i degni rappresentanti della nostra idea di bellezza. Non esistono le stroncature perché il blog parte dal concetto di evoluzione, di cambiamento e quindi ogni autore viene accompagnato in questo percorso di conoscenza di se
della propria arte. Stroncare, invece, ha un senso definitivo, troppo netto per chi è convinto che l’arte è divenire. 




3) Quali sono i tuoi generi letterari preferiti e quelli odiati?

Non odio nessun genere. In realtà ritengo tutto spunto di riflessione. Ogni libro mi aiuta a formare costantemente il mio senso del bello. Ci sono, tuttavia, generi a me più affini e sono la poesia, la saggistica, l’horror, il thriller, la fantascienza e lo steampunk. Ogni genere simboleggia la mia anima dicotomica, sospesa tra paura del cambiamento e capacità di affrontarlo.
L’horror e il thriller mi aiutano ad affrontare il mio timore del male. Il male è semplicemente la capacità acrobatica dell’uomo di camminare su un filo sottile, sapendo che sotto di lui vive e pulsa l’abisso. Basta un piede in fallo, una distrazione per caderci. E se ci cadi non riesci più ad riemergere.

4) "Non esistono libri morali o immorali, esistono solo libri scritti bene o scritti male", concordi su tale affermazione?
Oscar Wilde aveva ragione. Non esiste la moralità e quindi l’amoralità, perché essa racchiude regole frutto di un epoca e di un periodo storico preciso. Abbiamo morale vittoriana ad esempio. O morale cattolica. E quindi il mio Wilde rifiutava tutti quegli schemi che avevano il compito di imprigionare l’uomo, di ingabbiare in concetti stantii la bellezza e il talento. Wilde si ribellava alle convenzioni, al bigottismo e alle prigioni fatte di concetti e stereotipi. E il libro era un mezzo, un piccone per rompere il muro. Certo, i suoi libri oggi, non avrebbero senso perché i tempi sono forse cambiati, e c’è più libertà di espressione, troppa forse. Da troppi muri a nessun muro. Da limiti eccessivi a una democratizzazione eccessiva dei comportamenti e della cultura. Direi che l’unica differenziazione possibile sia tra libri etici e non etici. Considero l'etica molto più importante e fondamentale della morale, e in questo senso Wilde era profondamente etico. La sua indagine dei lati nascosti dell’uomo, quella volontà di criticare il suo mondo era strumento per dare all’uomo dignità e rispetto. Partendo da se stesso non dall’esterno.






5) Come vedi la situazione degli scrittori italiani?
Confusa. Come confusi sono i tempi. Sono barche in preda della burrasca, incapaci di gestire la propri nave. E arrivare nel porto più sicuro. Sono incapaci di creare, a volte invece creano e il mondo è incapace di contenere tale creazione, perché spaventato da quest’insicurezza. E la creazione presuppone il caos per esprimersi. Fgli scrittori oggi sono a un bivio: essere letti o esprimersi, comunicare e sarà dalla scelta finale che si deciderà il destino della letteratura.


6) Come hai trovato il progetto Ignaro Lettore?
L’idea di dare a libro più voci capaci di far comprendere le diverse anime che contiene è un gesto di profonda responsabilità. Importantissimo perché fa capire che è il libro a parlare, che il libro è vivo, che è ricco di contenuti e di significati


7) Qual è stato il momento più divertente durante gli scambi di opinioni?
Sono le espressioni che facciamo noi tutti  alla domanda “un vostro collega dice che...” li inizia la disperazione totale, perché spesso abbiamo esempi di persone che non ascoltano il libro, ma solo se stessi.

7) Chi sono gli altri tuoi collaboratori?
 la bravissima Ilaria Grossi, poi il grande Vito di Taranto che sono gli altri due fondatori del blog.  Segue Fran Slade, Francesca Raffaella Carretto, Milena Mannini, Sabrina Giorgiani e il meraviglioso Davide Lambiase. Poi ho come collaboratori Andrea Venturo, GianMario Mattei, Katya Fortunato che si occupa di una rubrica frizzante e divertente, e Ernestina Amodio, la new entry. Ho poi come editor Corrado Leoni, la fantastica Erika Sanciu e Aurora Stella e infine John Brown. E poi Siro Winter che si occupa della gestione grafica e di pubbliche relazioni del blog.


8) Come pensi si possa stimolare gli italiani a leggere?
Non so se posso stimolare o guidare qualcuno. Ritengo che l’italiano legga. Se non leggeva il mio blog non avrebbe mai avuto seguito.  Semplicemente, forse ha bisogno di sapere che oltre ai generi commerciali, leciti e sacri, esistono anche altre trame, altre
creazioni, altre idee e un concetto di bellezza multiforme. Ecco questa varietà può indurre una vera e reale scelta.

In più perché no, prediligere libri che, come direbbe Roberto Vecchioni, non permettono che il pensiero venga ucciso.



Faccio le fusa, mentre Alessandra mi gratta il lato destro del collo. Sorrido con un inchino, mentre il mio corpo si dissolve in una nuvola di fumo azzurro.





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