Recensione "Il sommo incantatore" di Francesco Zamboni.

 

 

Buonasera, splendide persone, gattini e umani, oggi vi parlerò de "Il sommo incantatore", di Francesco Zamboni, edito dalla Dark Zone. Un fantasy dalla trama fresca, con un sistema magico interessante e personaggi ben caratterizzati. Ma di cosa parla questo libro? Beh, scopriamolo assieme.

Per Joras, sedici anni, l’incanto è una cosa seria. Il suo sogno è quello di diventare il nuovo Sommo Incanta­tore della città di Nidlun, ma le ambizioni, si sa, ri­chiedono sacrificio. Tra duri allenamenti e duelli dall’alto tasso esplosivo, nulla sembra poterlo disto­gliere dai suoi intenti. La routine si spezza però quando una delegazione di maghi raggiunge la città. È la prima volta che due arti così diverse come Incanto e Magia si incontrano e la tensione è quasi palpabile nell’aria.
La situazi0ne precipita quando Joras viene aggredito da un individuo misterioso, proprio mentre un mago subisce la stessa sorte nel punto opposto della città. Qualcuno sembra tramare per fare in modo che le due fazioni entrino in conflitto e Joras vuole evitarlo a ogni costo. Ma forse le sue sole forze potrebbero non bastare. Servono alleati per smascherare il complotto, ma ora a Nidlun non ci si può fidare di nessuno …

La cosa che mi ha colpito di più è stato il sistema magico, abbastanza innovativo. In pratica l'autore ha giocato con i termini incanto e magia, di solito sinonimi, e li ha distinti in due arti diversi: il primo trae energia dal corpo e il secondo dalla mente.  Prospettiva interessante, soprattutto per il fatto che il fisico ha dei limiti, cosa che potenzialmente la mente non ce l'ha. Insomma, finalmente un sistema che non si basa sugli elementi della natura.

La lore del romanzo a mio parere è il punto forte dell storia. Non solo per il sistema magico, ma anche la costruzione del mondo e la sua storia, l'autore è riuscito a non annoiare approfondendo il worldbuilding.

Ora parliamo dei personaggi: Joras è ben caratterizzato, un ragazzo un po' superbo e impulsivo, ma anche introversoe burbero, che durante l'avventura maturerà fino a ritenersi degno del ruolo a cui inizialmente è destinato. Ho apprezzato il suo sviluppo tramite le sue interazioni con gli altri personaggi, sono proprio loro i pezzi del puzzle che nella sua crescita.

Il maestro Sylenio è forse tra i personaggi che più mi hanno colpito: la figura paterna di Joras, maestro spiritoso e affettuoso, ma anche con un passato di cui si vergogna. Lui è l'archetipo del maestro, ma privo dell'aura perfetta. Sylenio è un personaggio umano che cerca di dare il meglio di sé stesso per permettere al suo allievo di crescere sulla retta via e non compiere i suoi sbagli.

Demetryo è il personaggio più divertente, mi ha ricordato un po' Gilderoy Lockart, solo con più sale in zucca e numerose farfalle dorate.

Interessante è la figura di Jab-der-Kho, il perno che fa muovere tutta la storia e penso anche quelle future. Nonostante non sia caratterizzato quanto l'altro antagonista ( non faccio spoiler) , è una figura molto inquietante.

Lo stile è frizzante e scorrevole, divorerete le pagine in un attimo come una piadina con la nutella.

L'unico lato negativo a mio parere è il personaggio di Simmorg, poiché si poteva esplorare di più il suo passato e il suo rapporto con il sentimento di vendetta.  Lo ritengo un personaggio con un ottimo potenziale che però non è stato sfuttato al massimo.

In conclusione, Il Sommo Incantatore è un fantasy vivace, con un sistema magico interessante che vi terrà incollati fino all'ultima pagina.



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