Recensione de "Exceptor: Legno e Sangue" di Fabrizio Cadili e Marina Lo Castro

 




Eccoci alla prima recensione del 2023, con una storia horror a tema natalizio. La storia di questo libro inizia con la Dunwich, ma finisce con la Plesio Editore, infatti l'edizione attuale è pubblicata da loro.

L'universo creato dai due scrittori, Fabrizio Cadili e Marina Lo Castro, si espande. Questa volta al posto di un classico investigatore dell'occulta avremo un Exceptor, una figura a metà tra un notaio e un diplomatico.

La pace di White Lake, tranquillo paesino del Canada, è minata da un'inquietante figura che uccide durante la notte di Natale. Unico testimone degli omicidi sempre Len, un bambino nativo americano che ha perso i genitori in circostanze sospette. Il caso arriva presto in mano a Michelangelo Bonomi, Exceptor. Il suo singolare incarico, in bilico tra il legale e il paranormale, è quello di ristabilire l'Armonia tra Strati lì dove è stata compromessa e, come scoprirà presto, a White Lake lo aspetta un lavoro difficile quanto pericoloso.

 

Michelangelo è un fedele seguace della filosofia di Russeau: l'uomo nasce di per sé buono ed è la società a corromperlo. Per questo ha scelto un lavoro che lo rende un mediatore pacifico. Ma purtroppo non sempre è possibile ricevere la conclusione perfetta. L'ho trovato un personaggio complesso, schiacciato da un realtà grigia ma che non ha ancora perso la possibilità di sognare un futuro migliore.

Hellequin è uno spirito maligno intrappolato nel corpo di un burattino e, a sua malgrado, si rivela anche l' aiutante di Michelangelo. Da quel che ho compreso, i Sesti sono creature del sesto strato della realtà, molto potenti e terribili, equivalenti di ciò che chiamiamo nel senso giudaicocristiano del termine "Demone". Hellequin è volgare, malizioso ma al contempo spassoso. Non riuscitere ad odiarlo ed in un certo senso è l'opposto di Michelangelo.

Len è la vittima della storia, un'anima innocente segnata dal razzismo e l'ipocrisia della società, corrotta dall'odio. Forse se qualcuno avesse mostrato vera compassione al ragazzo prima che il sentimento di vendetta avesse preso il sopravvento, sarebbe diventato una persona diversa. Purtroppo siamo in Canada, paese che si predenta perfetto, ma che nel cuore ha grossi problemi con i bambini e con i nativi, in particolare se hanno entrambe le combinazioni.

Trovo interessante come gli abitanti di White Lake siano nel cuore dei piccoli Gremlins: lo sceriffo è letteralmente un mostro nazionalista, che non rispetta i sentimenti di lutto di sua moglie per la morte del bambino e pare provare sentimenti d'affetto solo per il suo fucile. Questo legame è molto interessante, mostra come sia incapace di formare legami autentici, preferendo oggetti che può controllare e che sono espressione della sua "virilità", non a caso è solo al fucile mormora "scusa" perché non è l'uomo che tutti dovrebbero aspettarsi, mentre rimprovera sua moglie per il suo dolore.

Gli adulti che ospitano Len sono famiglie incapaci perfino di rispettare loro stesse e non a caso il tutto è ambientato a Natale: mostrano il lato commerciale e spietato di una festa che dovrebbe incoraggiare alla compassione e il rispetto verso il prossimo. Esattamente come il Natale commerciale, queste famiglie sono caritatevoli di facciata, mentre nei fatti sono dei piccoli Gremlins.



L'intera narrazione è una metafora dei problemi del Canada, nazione che ebbe ed ha tutt'ora grossi problemi col razzismo e con i bambini considerati "inferiori" (basti vedere il caso degli orfani Duplessis o degli scheletri dei bambini nativi trovati sotto gli edifici scolastici).

In fin dei conti non sono diversi dai rozzi statunitensi, sono solo meno schietti.

Altra metafora che ho trovato interessante è lo scontro ideologico tra Michelangelo e Hellequin: l'uomo nasce buono o mlavagio? Davvero esistono solo scelte  sbagliate?

Come sempre, credo che la verità sia a metà tra le due filosofie.

 


 Il sistema magico della storia è particolare, in quanto vengono menzionati metodi più"violenti" come esorcismi e battaglie magiche, mentre il lavoro dell'Exceptor è quello di trovare una mediazione tra le parti, purtroppo il lavoro non è esente da pericoli.

In conclusione, Exceptor è una cupa storia natalizia, che mescola folklore nativo americano, atmosfere grottesche e critiche sociali, un libro che consiglio caldamente.









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