Recensione "Lonely Souls: luna insanguinata" di Andrea Romanato

 

Dopo anni, finalmente la saga di Lonely Souls ritorna tra le mie zampe. Era da tempo che desideravo leggerlo e finalmente ci sono riuscito! Lonely Souls: Luna insanguinata è uno spin off che mostra cosa sia successo a Tiffany nel secondo libro, quando viene sbalzata in un'altra dimensione. Ammetto di essermi affezionato a questa serie perché è stato il mio primo fantasy F/F.

Se per caso foste interessati ad avere un ricapitolamento della serie, qui troverete LE STREGHE DI NEW ORLEANS, LA GUERRA OCCULTA DELLE STREGHE, DIARIO DI UN FUTURO PASSATO E ANGELO DELLA MORTE.

Samat è l'ultima città di un mondo morente, abitata da creature ferali e implacabili, un luogo dove la speranza non esiste più. Nel cielo una luna color sangue preannuncia l'apertura di un portale attraverso cui qualcuno precipita finendo poi in un lago. Quella persona rappresenta la speranza di libertà per un intero popolo sull'orlo dell'estinzione e il suo nome è Tiffany Sanders.
La ragazza sarà costretta ad attingere a tutto il suo coraggio e alla sua forza per superare i pericoli che la città di Samat nasconde, scoprirà orribili segreti e inquietanti verità e dovrà sconfiggere i demoni sopiti nelle sue più intime paure così da diventare più forte e fuggire da quell'inferno per tornare a New Orleans dai suoi amici.

 Inizio col dire che l'autrice è migliorata moltissimo nello stile, senza comunque perdere la salsa pulp e d'azione che caratterizzava gli episodi precedenti. Il romanzo presenta un ritmo incalzante, senza perdersi in momenti noiosi.

La nostra Tiffany si trova spaesata in un mondo morente, una specie di medioevo in un'ambientazione post apocalittica, con i necromanti a comando e gli zombie a terrorizzare le persone. Essendo che l'autrice è una nerd, ci sono chiari riferimenti a diverse opere horror e non solo: Silent Hill, Resident Evil, Bloodborne, Dark Souls e perfino Spiderman: Into the Spiderverse e One Punch Man.

Lo stile tetro, oscuro e sanguinoso lo discostano dalle ambientazioni precedenti, tingendo d'orrore il mondo di Samat.

Anche il sistema magico è interessante: la magia a Samat funziona diversamente da quella della Terra e le Streghe di quest'ultima hanno non poche difficoltà ad usare i loro poteri in questo mondo. Inoltre viene menzionata un'altra tipologia di streghe: le forgiapietra.

Di solito i protagonisti sono poco approfonditi, mentre i personaggi secondari sono coloro che toccano il cuore dei lettori. Qui accade l'opposto: Tiffany è il personaggio più approfondito, tanto che Luna Insanguinata in realtà è un percorso di formazione e maturazione che porterà la giovane strega combattente da bulletta insicura a donna matura. Nonostante il romanzo sia concentrato su di lei, vengono menzionate diverse volte le protagoniste degli altri libri, approfondendo anche i sentimenti di Tiffany verso Eveline/Erik.

Ora passiamo ai lati negativi: avrei preferito una maggiore caratterizzazione dei personaggi secondari, soprattutto Hirina. Ahimé non ho molto empatizzato con loro.
Altro aspetto negativo sono le scene troppo frettolose, avrei preferito una maggiore interazione con l'ambiente e i personaggi. Ad esempio avrei apprezzato una maggiore introspezione nell'antagonista principale, magari esplorando sul perché di determinate scelte.

 Nonostante ciò, il libro mi è piaciuto e anzi, aspetto con ansia un altro capitolo per risolvere finalmente il grande dilemma: chi cavolo ha ficcato l'anima di Erik dentro Eveline?


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